Gli Stereotipi di Disney + Sono Sempre con Noi

Come lascia chiaramente intendere il titolo, nell’articolo di oggi vi parlerò di Disney Plus…e di stereotipi. Accoppiata poco originale, lo so. Ma tant’è.
Guardiamo subito la pubblicità, segnalatami su Twitter da Pablo, che ringrazio di cuore!

Che c’è di meglio di una bella serata a guardare TV con la famiglia? Sì, so che per molti e molte ci sono parecchie prospettive migliori, ma facciamo un attimino finta di no.


In ogni caso immagino converrete che sarebbe spiacevole vedersi spuntare in casa uno sconosciuto che inizia a sentenziare chi possa guardare cosa, dando per scontato (sulla base di conoscenze mistiche) i desideri di consumo contenutistico di ogni membro della famiglia. Una delle cose più inquietanti, nello spot, è la gioia con cui la famiglia sembra accogliere questo signore sconosciuto comparso dal nulla. Ma…va bene.

Disney Plus
Ehi, voi! Lasciate che vi dica cosa guardare!

Tornando alle conoscenze mistiche sulla base delle quali Mister Disney determina cosa possano vedere Bambino, Bambina e Donna, queste ricordano spaventosamente da vicino quel particolare set di convinzioni culturalmente implementato e rinforzato che conosciamo con il nome di stereotipi. Nel caso in esame, gli stereotipi legati ai due sessi.

A Bambino viene detto che può guardare gli Avengers.
A Bambina viene detto che può guardare Oceania (Moana).
Bambino non ha palesato in alcun modo interesse nei confronti degli Avengers, ma Mr. Disney dà per scontato che voglia guardare robe di supereroi. Perché testicoli.
Bambina non ha palesato in alcun modo interesse nei confronti di Oceania, ma Mr. Disney dà per scontato che sia interessata a quella che, seppur tra le più moderne in assoluto, è comunque una “principessa Disney”. Perché ovaie.

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Grazie, Signor Sconosciuto. Che gran conforto sentirsi dire cosa guardare da un tizio teletrasportatosi in casa nostra dal nulla con un mega martello in mano!

Quanto a Donna, nonostante il catalogo piuttosto vasto della piattaforma Disney Plus, a quanto pare le tocca guardarsi quel film che la gran parte delle persone (anche quelle che non l’hanno visto) conosce per l’emblematica scena romantica dello spaghetto.

Uomo? Non ci è dato sapere. Forse uscirà fuori a giocare a calcetto approfittando del fatto che il resto della famiglia ha lo sguarda incollato a ventordici schermi diversi. Perché…#progresso.

L’offerta di film e serie TV sulla piattaforma Disney + è vasta a sufficienza da permettere di proporre un film diverso a ciascun membro della famiglia senza suggerire neppure mezzo stereotipo. E invece chi ha ideato questo spot ha deciso di fare tombola di stereotipi, associando maschi a supereroi e femmine a principesse e romanticismo. Fare di peggio (nei termini di più conforme agli stereotipi) sarebbe stato difficile, ma non vorrei incoraggiare a stupirmi in tal senso in futuro!

Gli Avengers e il mondo di supereroi (e supereroine) non è “da maschi”. È da chiunque ne sia attratto. Finiamola di suggerire il contrario, un po’ come fanno anche le uova di Pasqua, che per cementare ulteriormente l’idea evitano di rappresentare le eroine e si limitano a immagini di maschi (sia mai che i bambini pensino che sia accettabile apprezzare un personaggio femminile). E come d’altronde fa Disney stessa anche nell’ambito dell’abbigliamento, mostrando grande coerenza…

Le storie delle principesse Disney non sono “da femmina”. Sono per chiunque ne sia attratto. Finiamola di suggerire il contrario. In particolare alcune delle protagoniste sono ricche di impatto e rappresentano eccezionali modelli positivi per bambine e bambini (un altro noto esempio, oltre all’ottima Moana/Vaiana – è Elsa di Frozen).

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Che peccato che i maschi di casa (sconosciuto compreso) non abbiano la capacità fisica di tenere le gambe appena appena più chiuse e che siano pertanto costretti a costringere le femmine di casa a due centimetri a testa.😉

I film d’amore e le storie con particolare focus sul romanticismo non sono “da donna”. Sono per chiunque ne sia attratto. Questo spot si sarebbe meritato un bell’applauso se Mr. Disney avesse suggerito Lily e il Vagabondo a Uomo, invece che a Donna. Ma no, figuriamoci se possiamo mai lasciare intendere che a un masculo possa interessare la romance, che l’amore non sia un interesse intrinseco nelle femmine della specie.

C’erano infiniti modi per evitare di rendere la pubblicità Disney + un’accozzaglia di antiquati stereotipi. Il team che l’ha scritto e realizzato ha accuratamente scelto di ignorare tutti questi modi, fiondandosi a capofitto nella comodità delle convinzioni limitanti socialmente condivise. Alla faccia dei sogni, dei desideri eccetera, eccetera.

Insomma, una bella bocciatura per Disney, che dubito fortemente pubblicizzi la sua piattaforma di streaming in questo modo anche all’estero.

Alla prossima e, mi raccomando, occhio agli spot!

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